Ricovero notturno e tracce nella neve

Pernice bianca
La pernice bianca (Lagopus muta) è uno degli uccelli più affascinanti e rappresentativi della fauna alpina, simbolo di adattamento e armonia con l’ambiente montano. Vive nelle alte quote delle Alpi, tra rocce, praterie e nevai, dove solo le specie più resistenti riescono a sopravvivere. Il suo piumaggio cambia colore con le stagioni: in estate è bruno e maculato per mimetizzarsi tra l’erba e i licheni, mentre in inverno diventa completamente bianco, permettendole di confondersi con la neve e di sfuggire ai predatori.
Specie discreta e silenziosa, la pernice bianca trascorre gran parte del tempo a terra, nutrendosi di germogli, semi, bacche e piccoli rametti. Durante il periodo riproduttivo o per mantenere i contatti con i propri simili, emette un richiamo gutturale e rauco, un suono sommesso che riecheggia tra le rocce. Per affrontare le rigide temperature invernali, scava nella neve una cavità chiamata truna, all’interno della quale l’aria rimane più calda e stabile rispetto all’esterno. In questo rifugio temporaneo la pernice riposa e si protegge dal freddo, uscendo solo per alimentarsi o spostarsi verso nuove aree di foraggiamento. Le tracce lasciate nella neve sono spesso l’unico segno della sua presenza, testimoni della vita riservata di questo abitante delle montagne.
Maschio e femmina si distinguono per alcune differenze nel piumaggio e nel comportamento. In inverno entrambi sono bianchi, ma il maschio conserva una caratteristica striscia nera tra becco e occhio che lo rende facilmente riconoscibile. In estate il maschio presenta un piumaggio più scuro e uniforme, di tonalità bruno-grigie, mentre la femmina ha colori più variegati e maculati, che le consentono di mimetizzarsi perfettamente con il terreno durante la cova. Anche il comportamento differisce: il maschio è più territoriale e vigile, mentre la femmina resta più discreta e nascosta, dedicandosi alla protezione delle uova e alla cura dei pulcini.
Il nome scientifico Lagopus muta deriva dal greco lagos (“lepre”) e pous (“piede”), in riferimento alle zampe completamente piumate, simili a quelle di una lepre e adattate a camminare sulla neve senza sprofondare. L’aggettivo muta significa “silenziosa” e richiama il comportamento riservato di questo straordinario uccello alpino.

Canto

raccolte

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