Tracce di camoscio nella neve

Camoscio
Il camoscio (Rupicapra rupicapra) è un elegante ungulato delle montagne europee, perfettamente adattato alla vita tra rocce, dirupi e praterie d’alta quota. Il corpo è agile e muscoloso, con zampe forti e flessibili che gli consentono di muoversi con sorprendente sicurezza anche sui pendii più ripidi. Il mantello cambia colore con le stagioni: bruno-rossiccio in estate e più scuro, quasi nero, in inverno, con la caratteristica mascherina chiara sul muso che lo rende inconfondibile.
Maschio e femmina si somigliano molto, ma il maschio è leggermente più robusto e presenta corna più spesse, uncinate all’indietro come piccoli artigli. Entrambi le portano per tutta la vita, e attraverso la loro crescita è possibile stimarne l’età. Il camoscio è un animale schivo e attento, attivo soprattutto all’alba e al tramonto, quando si sposta alla ricerca di erbe, germogli e foglie. Vive in branchi durante gran parte dell’anno, ma i maschi adulti diventano solitari nel periodo degli amori, tra ottobre e novembre, quando si sfidano con brevi ma intensi combattimenti.
Quando percepisce un pericolo, il camoscio emette un fischio acuto e prolungato, simile a un sibilo penetrante che riecheggia tra le valli. Questo richiamo d’allarme, prodotto espellendo bruscamente l’aria dalle narici, serve ad avvertire gli altri membri del gruppo e a richiamare la loro attenzione sul possibile rischio. Dopo il fischio, spesso segue una fuga rapida e silenziosa lungo i pendii rocciosi.
In Italia sono presenti due sottospecie principali: il camoscio alpino (Rupicapra rupicapra rupicapra) e il camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata). Il camoscio alpino, diffuso lungo tutto l’arco alpino, è più comune e numeroso; presenta un corpo slanciato e un mantello che varia molto tra le stagioni. Il camoscio appenninico, invece, vive esclusivamente in alcuni massicci dell’Italia centrale (come il Parco Nazionale d’Abruzzo, la Maiella e il Gran Sasso) ed è considerato una delle sottospecie più rare e preziose d’Europa. Si distingue per il colore più chiaro del mantello, per il contrasto marcato della mascherina facciale e per una corporatura leggermente più robusta e compatta.
Simbolo di forza, agilità e libertà, il camoscio incarna lo spirito selvatico delle nostre montagne, un autentico custode degli spazi più puri e silenziosi delle Alpi e dell’Appennino.

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