LAGHI ALPINI DI VALLE CAMONICA - VAL CANE'
La Val Canè è una suggestiva valle laterale dell’alta Val Camonica, situata nel territorio di Vione (provincia di Brescia). Caratterizzata da ampi pascoli, boschi di larici e panorami aperti sul gruppo dell’Adamello, offre un ambiente tranquillo e integro, ideale per escursioni, osservazione della fauna alpina e fotografia naturalistica.
Si raggiunge il paese di Vione lungo la SS42 del Tonale. Dal centro abitato si seguono le indicazioni per la frazione Canè e si prosegue fino al parcheggio situato all’ingresso della valle, dove è necessario lasciare l’auto.
Si raggiunge il paese di Vione lungo la SS42 del Tonale. Dal centro abitato si seguono le indicazioni per la frazione Canè e si prosegue fino al parcheggio situato all’ingresso della valle, dove è necessario lasciare l’auto.
Quota 2.570 m
Laghetto di Glere (1)
Il Laghetto di Glère è un piccolo specchio d’acqua situato al di sotto della Cima di Glère, incassato in una pietraia che ne accentua l’aspetto selvaggio e appartato. Nonostante le sue dimensioni ridotte, offre un ambiente di grande fascino alpino, ideale per chi ama i luoghi tranquilli e poco frequentati.
D16 003 Glere 2.570 m
Quota inferiore 2.580 m
Quota superiore 2.583 m
Quota superiore 2.583 m
Laghetti di Pietrarossa (2-3)
Si tratta di due laghi situati alla testata della Val Canè, a 2583 metri di altitudine. Sono raggiungibili con una lunga escursione che parte dall’abitato di Canè oppure dalla località Cortebona (con accesso regolamentato per le auto), seguendo il sentiero n. 65. Si tratta di laghi poco profondi, soggetti a variazioni stagionali, soprattutto il più piccolo.
Dal punto di vista fotografico, il momento più favorevole è l’alba, quando la prima luce colpisce la Cima di Tirlo, che si riflette nelle acque generalmente calme del lago maggiore.
Dal punto di vista fotografico, il momento più favorevole è l’alba, quando la prima luce colpisce la Cima di Tirlo, che si riflette nelle acque generalmente calme del lago maggiore.
D16 001 Pietrarossa inferiore 2.580 m
D16 002 Pietrarossa superiore 2.583 m
D16 002 Pietrarossa superiore 2.583 m
Quota 3.080 m
Laghetto al Ghiacciaio di Monticello (4)
Il laghetto fotografato è il più basso dei due specchi d’acqua di recente formazione sui resti del Ghiacciaio di Monticello. Il nome riportato segue la denominazione proposta da Diego Comensoli nell’ultima edizione del suo libro. L’ambiente è severo ma estremamente suggestivo, dominato dal caratteristico colore rosso delle pietre che ricoprono l’area. Ci si trova ai piedi della Punta di Pietrarossa, nei pressi di Cima Monticello.
Una volta raggiunto il Bivacco Valzaroten, è possibile proseguire in due modi: salendo direttamente lungo il vallone sovrastante, seguendo una vecchia traccia di sentiero, oppure continuando fino al Passo di Val Canè, passando dai Laghetti di Pietrarossa, e da qui deviare a destra lungo il sentiero tracciato che conduce verso Cima Monticello. In entrambi i casi si tratta di un’escursione lunga, in ambiente di alta montagna, pur senza presentare difficoltà tecniche particolari.
Una volta raggiunto il Bivacco Valzaroten, è possibile proseguire in due modi: salendo direttamente lungo il vallone sovrastante, seguendo una vecchia traccia di sentiero, oppure continuando fino al Passo di Val Canè, passando dai Laghetti di Pietrarossa, e da qui deviare a destra lungo il sentiero tracciato che conduce verso Cima Monticello. In entrambi i casi si tratta di un’escursione lunga, in ambiente di alta montagna, pur senza presentare difficoltà tecniche particolari.
D16 006 Ghiacciaio di Monticello 3.080 m
Quota inferiore 2.995 m
Quota superiore 3.045 m
Quota superiore 3.045 m
Laghetti Piramide Somalbosco (5-6)
Seguendo la cresta che separa la Valle delle Messi dalla Val Canè, partendo da Cima Monticello in direzione del Monte Coleazzo, si raggiunge, nei pressi della Piramide Ovest di Somalbosco, una ripida depressione e un allargamento della cresta in grado di ospitare alcuni piccoli laghetti. Si tratta di specchi d’acqua effimeri, che risentono fortemente delle condizioni stagionali: non sempre si formano e spesso tendono a prosciugarsi rapidamente. Tra i vari possibili laghetti, due sono quelli più significativi e citati in letteratura: il più alto si trova in una piccola conca sulla cresta che risale verso la Piramide, mentre il più basso si forma ai suoi piedi, in un punto più agevole da raggiungere.
Il percorso più semplice, seppur molto lungo, parte dalla Val Canè, seguendo il sentiero che conduce a Cima Monticello (3152 m); dalla cima si prosegue poi lungo la cresta, senza traccia evidente, per circa 30 minuti.
Dal punto di vista fotografico, una pianificazione precisa è complicata a causa dell’estrema variabilità nella formazione dei laghetti. Insieme ad Alberto Brevi, Stefano Sandrini e Giulio Corradi sono stati tentati scatti sia all’alba sia al tramonto. Va ricordato che ci si muove a quote elevate, in un ambiente severo, e il percorso richiede ottimo allenamento ed esperienza in alta montagna: ogni scatto conquistato, in queste condizioni, assume quindi un valore particolarmente speciale.
Il percorso più semplice, seppur molto lungo, parte dalla Val Canè, seguendo il sentiero che conduce a Cima Monticello (3152 m); dalla cima si prosegue poi lungo la cresta, senza traccia evidente, per circa 30 minuti.
Dal punto di vista fotografico, una pianificazione precisa è complicata a causa dell’estrema variabilità nella formazione dei laghetti. Insieme ad Alberto Brevi, Stefano Sandrini e Giulio Corradi sono stati tentati scatti sia all’alba sia al tramonto. Va ricordato che ci si muove a quote elevate, in un ambiente severo, e il percorso richiede ottimo allenamento ed esperienza in alta montagna: ogni scatto conquistato, in queste condizioni, assume quindi un valore particolarmente speciale.
D16 001 Piramide di Somalbosco Inferiore 2.995 m
D16 002 Piramide di Somalbosco Superiore 3.045 m
D16 002 Piramide di Somalbosco Superiore 3.045 m